Pensioni: l’Inps comunica il rischio assegno azzerato
Primo piano - 11 Gen 2025
L’Inps ha comunicato alcune novità in merito al pagamento delle pensioni di gennaio 2025. È stato infatti effettuato il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali relative al 2024 (cioè Irpef e addizionale regionale e comunale a saldo) sulla base dell’ammontare complessivo delle sole prestazioni pensionistiche erogate dall’Inps.
Come funziona il ricalcolo
Se le trattenute sono state effettuate in misura inferiore rispetto a quanto dovuto su base annua, l’Inps, in qualità di sostituto di imposta, deve recuperare le differenze a debito sulle rate di pensione di gennaio e febbraio 2025: questa operazione si può compiere anche con azzeramento dell’importo di pensione in pagamento, nel caso in cui le imposte siano pari o superiori all’importo del rateo mensile in pagamento. C’è perciò il rischio che il cedolino della pensione di gennaio, così come quello di febbraio, possano andare a zero euro.
Chi resta escluso
L’Istituto precisa però che chi percepisce gli assegni più bassi è escluso da questa eventualità: nel caso di pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18.000 euro, per il quali il ricalcolo dell’Irpef ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, la rateazione viene infatti estesa fino alla mensilità di novembre.
Le trattenute addizionali regionali e comunali
Per quanto riguarda le prestazioni fiscalmente imponibili, a decorrere da gennaio vengono trattenute le addizionali regionali e comunali relative al 2024, oltre all’Irpef mensile. Si ricorda che queste trattenute sono effettuate in 11 rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono; le somme conguagliate verranno certificate nella Certificazione Unica 2025. Non subiscono trattenute fiscali le prestazioni di invalidità civile, le pensioni o gli assegni sociali, le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni (detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo).
Quando arrivano gli assegni
Il pagamento della rata della pensione di gennaio 2025 arriverà con valuta domani, 3 gennaio. Di solito le pensioni vanno in pagamento il primo giorno del mese bancabile, ma il mese di gennaio fa eccezione, con un unico mandato di pagamento comprensivo di tutte le prestazioni pensionistiche e assistenziali del titolare. Si ricorda inoltre che il pagamento in contanti è ammesso solo per gli importi complessivi fino a mille euro netti. Pertanto, se l’importo che spetta al beneficiario supera questo limite, l’interessato è tenuto a comunicare all’Inps il rapporto finanziario sul quale ottenere il pagamento.
La rivalutazione
Sono state intanto effettuate le operazioni di rinnovo delle pensioni per l’anno 2025. L’indice provvisorio di rivalutazione per l’anno appena iniziato è pari allo 0,8%, salvo conguaglio da effettuarsi l’anno successivo. Le prestazioni di accompagnamento alla pensione (assegni straordinari, isopensione, indennità di espansione, Ape sociale) non vengono rivalutate, perché non hanno natura di prestazione pensionistica.
Incremento e conguagli
Si precisa che le operazioni di rinnovo possono aver generato conguagli a credito o a debito a vario titolo relativi all’importo di pensione erogato nell’anno 2024. Tali importi sono stati riportati nel cedolino di pensione di gennaio 2024, con la descrizione “Conguaglio Pensione da Rinnovo”. L’incremento in concreto significa un indice pari allo 0,8%, che equivale a 8 euro in più ogni 1.000 euro di pensione. Quindi, un assegno da 1000 euro vedrà un incremento fino a 1008, un assegno da 1500 di 12 euro (8 euro sommati a quattro) e così via.