Aumenti per le pensioni minime ed arretrati
Pensionati - 26 Mag 2023
Gli aumenti destinati ai titolari di pensioni minime, decisi con la legge di stabilità, dovrebbero arrivare a luglio 2023. Oltre all’incremento stabilito per legge, i pensionati beneficiari riceveranno anche gli arretrati per i mesi non pagati. Il Governo, oltre a rideterminare le percentuali di indicizzazione delle pensioni all’inflazione (già diventate effettive), ha introdotto un ulteriore incremento per gli assegni pari o inferiori al trattamento minimo Inps (che è di circa 563 euro), dell’1,5% per il 2023 e del 2,7 per il 2024.
Gli aumenti previsti
Per chi ha 75 anni o più invece l’aumento è stato maggiorato al 6,4%. Il che vuol dire che con un assegno di 563,74 euro si ha diritto a poco più di 8 euro in più sul cedolino, che diventano circa 36 per i pensionati con età pari o superiore a 75 anni. Finora però questi aumenti sono rimasti solo sulla carta.
I problemi del Governo
A quanto pare il problema principale è stata la fretta con cui è stata redatta la norma, visto che non è stata circoscritta la platea potenziale di beneficiari che ricevono un importo minimo, attualmente stimabile in due milioni di persone. In sostanza, considerando che l’incremento è pari a 1,5 punti percentuali per l’anno 2023, chi ha meno di 75 anni e un assegno complessivo di 563,74 (il minimo Inps) otterrà 8,46 euro al mese in più, quindi 572,20 in totale. Chi invece ha più di 75 anni avrà una maggiorazione di 36,08 euro, che porterà l’assegno mensile a 599,82 euro.